La domanda
Pensavo di affrontare come argomento la teoria del tutto. Avere quindi come principale argomento di trattazione l'inesorabile sforzo della comunità scientifica, da un secolo a questa parte, di tentare d'unificare sotto un unico formalismo le forze, fin ora conosciute, che governano il reale. Con un argomento così come farsi sfuggire l'occasione di parlare in modo degno, in scienze astronomiche, del Big Bang, per poi arrivare al punto di singolarità e poterlo così collegare alla singolarità in analisi matematica?! Il problema mio, però, è come impostare a livello generale il discorso. Avevo in mente di presentare il percorso dell'uomo nel suo tentativo di trovare quel principio generale per spiegare la formazione e il divenire di tutto il cosmo (ex. presocratici e l'archè). Ho paura,anzi è certo, che un'impostazione di questo tipo sia eccessivamente vasta e andrebbe a coprire quasi tutto il programma di filosofia delle superiori ed io finirei per mettermi solo i bastoni tra le ruote. Sono, così, nel pallone per trovare qualsiasi altro sbocco in ambito filosofico che sia pertinente con le svariate teorie del tutto, generate in campo scientifico. Avrebbe qualche consiglio da darmi? Qualche puntualizzazione da farmi? E se risulta introvabile un qualsiasi altro collegamento con la filosofia, come mi consiglierebbe d'affrontare al meglio la mia prima impostazione?
Federico, Liceo Scientifico
La mia risposta
Il termine Teoria del tutto (e il corrispondente acronico inglese TOE) hanno goduto di una certa fortuna soprattutto editoriale un paio di decenni fa, quando l'obiettivo sembrava a portata di mano e soprattutto sembrava più decisivo di quanto venga valutato oggi. Il tentativo di raggiungere una descrizione unificata delle forze finora conosciute resta importante. Ma, mentre un quadro formale che «unifica» (bisognerebbe anche discutere cosa vuol dire, qui, unificare; ma questa non è la sede adatta) la forza elettromagnetica e la forza nucleare debole esiste già da una quarantina d'anni, già una vera e propria unificazione con la forza nucleare forte (o con la forza di colore fra quark) è ancora incompiuta. Soprattutto, i fisici oggi non trovano più particolarmente fertile questo tema, per ragioni che hanno molto poco a che fare con considerazioni filosofiche generali e moltissimo con il modo in cui si fa fisica nel mondo reale. A proposito di queste e altre idee consiglio vivamente la lettura dei libri di Lisa Randall.
Da quanto precede si capirà che vorrei suggerire a Federico un atteggiamento meno entusiastico e più equilibrato. Eviterei comunque di allargare enormemente il tema, scegliendo se parlare di unificazione o se parlare di Big Bang e cosmogenesi.
- Nel primo caso si potrebbe discutere di come l'ambizione del Sistema abbia abbandonato nell'epoca contemporanea la filosofia e sia stata almeno in parte abbracciata dalla fisica teorica. Sarebbe opportuno partire dall'unificazione dell'elettricità, del magnetismo e dell'ottica a opera di Faraday e Maxwell, da una parte, e da Hegel dall'altra. Poi si potrebbero contrapporre le due evoluzioni parallele della fisica e della filosofia, senza pretendere di darne una valutazione.
- Nel secondo caso non so quanto sia utile il collegamento con la filosofia. Il tema dell'origine diventa di pertinenza scientifica nella stessa misura in cui smette di essere di pertinenza filosofica — un po' come sta accadendo oggi con il passaggio di consegne dalla filosofia alle neuroscienze per quanto riguarda la coscienza e i processi mentali.