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Channel: fisica contemporanea – Maturità 2013
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Universi paralleli

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La domanda

Ho deciso di portare la teoria degli universi paralleli, e quindi vorrei portare la teoria delle stringhe. Faccio un percorso che ha portato alle teorie odierne, e quindi da Einstein, alle prime intuizioni di Veneziano per finire con le più moderne concezioni, come la M-teoria e le superstringhe… L'argomento molto interessante per quanto mi riguarda, ma non so come collegare senza forzature. Avevo pensato:
Geografia astronomica: la teoria in questione;
Filosofia: Kierkegaard,la vita come scelta, collegandomi al fatto che c'è un universo per ogni scelta che possiamo prendere;
Inglese:
Dorian Gray;
Latino: Agostino,
De civitate dei
Mi mancherebbero Italiano, Storia, Storia dell'arte, Matematica.

Daniel, Liceo Scientifico

La mia risposta

Per cominciare, devo precisare che la teoria delle stringhe è soltanto uno degli ambiti della fisica contemporanea nei quali si fa un ricorso più o meno metaforico all'immagine degli «universi paralleli». Una breve ricognizione in proposito comporta almeno tre esempi importanti:

  1. La teoria delle stringhe prevede un modello teorico generale che può concretizzarsi, in base alla scelta di particolari parametri, in 10500 diversi modelli specifici. Alcuni teorici hanno immaginato di poter risolvere questa ambiguità teorica ipotizzando l'esistenza effettiva di un Universo per ciascuno di questi modelli, fino a formare un paesaggio di universi di inimmaginabile vastità e complessità. In ciascun Universo sarebbero diverse le leggi della fisica e i costituenti elementari della materia.
  2. Nel quadro dei modelli cosmologici, in seguito al dibattito sollevato dall'ipotesi dell'inflazione proposta da Alan Guth nel 1980, alcuni teorici come Andrei Linde hanno proposto il concetto di «inflazione eterna», che prevederebbe la continua generazione di big bang locali e universi-bolla. Il nostro Universo sarebbe soltanto uno di questi.
  3. Nel quadro delle interpretazioni della meccanica quantistica, Hugh Everett propose nel 1957 di considerare reali tutti gli eventi ai quali la funzione d'onda del sistema associa una probabilità non nulla. Quando si parla di creazione di universi paralleli ad ogni «scelta» o meglio ad ogni evento quantistico, è a questo terzo caso che si fa riferimento.

A me sembra che sarebbe importante presentare gli «universi paralleli» come una metafora che ricorre nei diversi contesti scientifici discussi sopra, e anche in altri contesti non scientifici: questo permetterebbe di giustificare molti dei collegamenti proposti. Eviterei di presentarla come una vera e propria teoria, ma piuttosto come un'immagine efficace per descrivere il contenuto di una teoria o di un testo.

Per quanto riguarda i «collegamenti mancanti», mi sembra che in Italiano sarebbe pertinente Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino. In Storia (e anche in Filosofia) si potrebbe discutere l'utilità delle argomentazioni controfattuali.


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